LA CABALA
TRA MISTICISMO ED ESOTERIMO
         

La Cabala è un corpus di conoscenze mistiche ed esoteriche. La tradizione ebraica ne rivendica l'appartenenza facendo risalire la sua origine agli scritti del rabbino Mosè di Lion nel XIII secolo. A sua volta Mosè di Lion fa risalire il suo commentario al rabbino Shimon bar Yohai, un santo vissuto nel periodo della distruzione del secondo tempio di Gerusalemme, intorno al 70 d.C.

In realtà non tutti gli intellettuali ebrei riconoscono la Cabala, una gran parte la ritiene un conoscenza inferiore e non utile alla fede o allo sviluppo della cultura ebraica. Un'altra parte riconosce la Cabala come un insegnamento mistico, a sè, della stessa importanza che può avere un commentario come il Talmud. Sta di fatto che la Cabala ebraica nasce con il Sefer ha Zohar, il "Libro dello Splendore".
Ma Cabala, che in ebraico significa "ricevuta" o "trasmissione" (infatti se andate in Israele e al ristorante chiedete Cabala loro vi portano il conto, la ricevuta fiscale), diventa un termine che supera i confini culturali dell'ebraismo e si definisce come un insieme di conoscenze esoteriche. Quindi possiamo dire che nell'ebraismo la Cabala è mistica, mentre fuori da un contesto strettamente ebraico la Cabala è esoterismo.

Misticismo ed esoterismo sono due strade, due percorsi differenti o mezzi diversi per raggiungere un medesimo fine: la riunificazione con Dio, ovvero la realizzazione dell'Uomo-Dio.

Questo è lo scopo di ogni percorso mistico ed esoterico, ma non è l'obiettivo delle religioni. Qualsiasi religione. Infatti la religione, in quanto istituzione, non vuole che l'uomo scopra Dio in sè, convince ipnoticamente e con mezzi ipnotici che Dio lo si può trovare nelle chiese, nei templi e nella gerarchia religiosa.

E' vero, molti di voi penseranno che tutti i Maestri hanno predicato che Dio è in noi e che noi siamo dei, figli di Dio, ma proprio per questo sono entrati in contrasto con le religioni a cui appartenevano subendo crudeli condanne.

Il Maestro che si sviluppa all'interno di una religione seguirà inevitabilmente un percorso mistico, poichè la religione pone in uno stato di passività di "accettazione della Volontà di Dio" e dei suoi ministri e quindi il ricercatore vivrà la "lettera morta" della istituzione e al contempo la Vita della Spirito (mentre i preti normalmente vivono solo la lettera morta). Il contrasto tra i due opposti: tra un insegnamento puramente mentale e una Fuoco Sacro d'Amore rivitalizza l'istituzione in cui è incastonato il mistico, ma allo stesso tempo, inevitabilmente, porta una pericolosissima aria di rivoluzione. E si sa bene che il nemico di qualsiasi istituzione è la rivoluzione. Il Mistico-Santo è condannato in partenza a subire ogni sorta di martirio, da quello psicologico a quello terribile del fisico.
A meno che non si sganci dalla religione in cui si è contestualizzato e decida di liberarsi (i preti direbbero "rinnegare" termine che sa di condannaaaaaa !!! aiuto!!!!) dei termini religiosi, dalla mentalità e cultura religiosa che parla per abbracciare il "linguaggio della Natura" che è la lingua dell'esoterismo. Cosa significa... che l'esoterista chiama Essere Superiore o Luce ciò che il religioso chiama Dio, che se il religioso parla di Padre, Figlio e Spirito Santo l'esoterista traduce con Luce, Bellezza e Forza.
L'esoterismo essendo universale è superiore alla religione perchè esprime la Realtà con il linguaggio del simbolo e con il linguaggio analogico, mentre la religione essendo faziosa, di parte, perchè appartenente a un contesto geografico-culturale e quindi a un popolo tende inevitabilmente a chiamare con la sua lingua (mentale) la Realtà. E' chiaro quindi che alla Realtà viene messa una maschera che è il nome nuovo con cui viene chiamata (Dio - Padre..... e perchè non "Madre" ?). Il termine nuovo farà perdere il significato autentico della Realtà.
L'esoterismo, a differenza del misticismo, è invece un percorso attivo, in cui il ricercatore afferma se stesso e la sua divinità nella Natura e sulla Natura, mentre il mistico trova conferma nella Natura della propria divinità.

La Cabala quindi ha in se un carattere attivo-esoterico e uno passivo-mistico. Se studiamo la Cabala fuori dal contesto ebraico troveremo esoterismo, se invece studiamo la Cabala nel contesto ebraico troveremo misticismo.
Spesso i due confini non sono netti ma c'è una terra di mezzo in cui attivo e passivo si fondono. Infatti spesso l'esoterismo impiega la cabala usando la lingua ebraica e ciò condiziona il significato di termini come: Luce, Dio, uomo, universo ecc... Altri esoteristi invece si emancipano anche dalla lingua ebraica quando parlano di cabala impiegando come linguaggio quello appunto del simbolo o addirittura quello che sopravvive della spititualità egizia.

Tutti e due i percorsi sono validi ed efficaci per ottenere la "Grande Opera" ognuno percorrerà quella che è più in sintonia con la propria natura: attiva o passiva.


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